Corpo, mente e anima. Distinguere questi tre elementi implica una riflessione sull’immortalità dell’anima. Infatti, se il corpo non è indissolubilmente legato allo spirito, questo è libero dalla materia e lontano da ogni limite di ciò che appartiene alla terra. Nel lavoro di Simone Lingua l’esistente è rappresentato attraverso tre sfere in acciaio lucente, forme perfette con un peso specifico. Ciascuno ha un diametro di 150 cm e poggia su un cono di 70 cm di altezza: misure importanti e materiali preziosi e lucenti seguendo il concept che rappresentano. La scelta della sfera è legata alla precedente produzione dell’artista, che ritiene questa forma sinonimo di estrema sintesi ed equilibrio. Usato come cuore pulsante nelle precedenti sculture, ora è libero da ogni gabbia e restituisce come entità autonoma come pura energia. Procedendo in avanscoperta della triade della scultura, si vede che la prima opera mostra la struttura: questo è il corpo, la parte fisica dell’essere. Allo stesso tempo è uno specchio per riflettere l’ambiente circostante.
La seconda parte è dinamica e gira su se stessa: rappresenta la mente, in particolare l’attività del cervello che attraverso l’essere umano può muoversi, o pensare percepire, comprendere ed evolvere. Infine, la più importante, la terza sfera in cui la forma diventa evanescente: osservata frontalmente si ha infatti l’impressione di attraversarla. Questo perché lo spirito annulla la materia e permette di andare oltre, attraverso l’infinito. Un percorso suddiviso in tre momenti, tutti fondamentali per la vita e, soprattutto, per assicurare alla memoria ciò che l’uomo rappresenta e crea. [Tiziana Tommei]